Consigli e suggerimenti per trattare il dolore da herpes zoster Che cos’è
Avvertite un intenso dolore, localizzato a un solo lato del corpo (più spesso sul torace, lungo
le costole o dietro la scapola, vicino all’ascella e lungo il braccio) e associato a una reazione
della cute (comparsa di bollicine)? Il dolore è tale da rendere difficile l’esecuzione di qualsiasi
attività quotidiana? Si potrebbe trattare di herpes zoster (HZ), noto comunemente come fuoco di Sant’Antonio. L’herpes zoster è la conseguenza del risveglio e della successiva
replicazione del virus varicella zoster (VZV), che da bambini causa la varicella e poi entra in
latenza (una condizione in cui il virus resta silente) fino a quando non si creano le condizioni
appropriate per la sua riattivazione, condizioni rappresentate da un calo dell’immunità, qual è
quello associato ad alcune patologie (HIV), a certe terapie (steroidi per lunghi periodi,
chemioterapia) e, soprattutto, all’invecchiamento; l’età media dei pazienti con herpes zoster
è infatti di 64 anni e al di sopra dei 65 anni ogni anno si manifestano circa 8 casi ogni 1000
Quali sono le manifestazioni cliniche dell’HZ? In 7-8 pazienti su 10 si ha una fase iniziale in cui
è presente dolore, ma nessuna reazione cutanea; si tratta di una fase prodromica, della durata
di 1-2, talora 7 giorni, in cui il dolore può essere costante o intermittente, frequente o
sporadico; in alcuni pazienti è molto intenso (urente, lancinante, trafittivo, pulsante) e
interferisce con il sonno, in altri meno o compare solo se la parte viene toccata, in altri ancora
è il prurito a dominare. Poi compare lo sfogo cutaneo, considerato una caratteristica della
malattia insieme al dolore, sebbene possa non essere presente nel 100% dei casi, rendendo
più difficile la diagnosi. In poco tempo si formano delle vescicole, che rapidamente evolvono a
crosticine e poi cadono. Le lesioni, monolaterali, tendono a riunirsi in grappoli e a disporsi
lungo il decorso dei rami dei nervi cutanei, soprattutto sul tronco, ad esempio lungo le costole,
a livello di scapola, ascella e braccio, ma anche sul volto o nell’area lombosacrale. In questa
fase, il dolore può essere ancora più intenso e spesso si associa ad allodinia, che consiste in un
dolore evocato da uno stimolo che in condizioni normali non causa dolore (ad es., sfiorare
lievemente la cute con un bastoncino cotonato), e iperalgesia, ossia la percezione di dolore molto intenso in risposta a stimoli dolorosi lievi. In alcuni pazienti sono presenti febbre,
malessere generale, cefalea, affaticamento. Il dolore di regola scompare quando cessa lo sfogo
Opzioni farmacologiche
È importante instaurare la terapia più appropriata quanto prima, per arrestare la replicazione
del virus, ridurre il dolore, prevenire la comparsa di complicanze (nevralgia post-erpetica)
e migliorare la qualità di vita del paziente. A tale scopo possono essere utilizzati farmaci
antivirali, come aciclovir, valaciclovir o famciclovir. Oltre a questi farmaci è opportuno, poi,
fare ricorso a un trattamento antalgico; anzi, poiché il dolore acuto molto intenso potrebbe
anche essere considerato di per sé un fattore di rischio per la nevralgia post-erpetica (la
complicanza più temuta dell’HZ), il trattamento antidolorifico assume un significato ancora più
importante. Nel trattamento antalgico dell’herpes zoster, se il dolore è lieve-moderato viene
utilizzato paracetamolo (o FANS). I farmaci oppioidi sono efficaci nel ridurre il dolore intenso
o molto intenso associato a herpes zoster, sia da soli sia in combinazione con paracetamolo
(o con FANS). Tra questi, può essere ricordato tramadolo, un oppioide debole, efficace contro
il dolore intenso associato a herpes zoster quando è somministrato sia da solo sia in
associazione a paracetamolo (talora anche con gabapentin, un farmaco ad attività
anticonvulsivante usato con esito positivo anche per il trattamento dell’HZ).
Interventi non farmacologici
Alcune strategie non farmacologiche possono integrare la terapia con i farmaci e aiutare a
migliorare la qualità di vita del paziente in attesa della risoluzione della malattia:
l’area di cute interessata dal rash deve essere mantenuta pulita(con acqua e sapone) e ben asciutta per ridurre il rischio di infezioni batteriche secondarie;
non devono essere applicate localmente creme che contengono cortisone o cortisone-antibiotico, in quanto il rischio è quello di favorire sovrainfezioni difficilmente trattabili;
non si devono indossare indumenti troppo aderenti o in fibre sintetiche, che possono
causare irritazione, aggravare il dolore e ritardare la guarigione;
alcuni pazienti percepiscono un certo sollievo dall’applicazione di garze o compresse sterili umide, purché in puro cotone; evitare invece i classici cerotti in materiali plastici;
è importante cercare di riposare ed evitare di stancarsi eccessivamente, per recuperare le
bisognerebbe evitare gli stress, che possono aggravare il dolore, e provare a rilassarsi, ad
esempio leggendo un libro o ascoltando musica;
un hobby, un’attività ricreativa possono aiutare a distogliere l’attenzione dal dolore;
se compare febbre bisogna informare il medico curante.
Bibliografia
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www.acpinternist.org/archives/2007/03/herpes.pdf.
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Michael Anderson is a registered Psychologist in private practice in Torquay, Victoria. He has been practicing mindfulness meditation for over 25 years. In 1990 he became increasingly interested in Buddhism and mindfulness practice, and has from this time worked to integrate Western psychology and mindfulness approaches. He has training in ACT, Without a personal practice