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LA VALUTAZIONE DELLA SENSIBILITÀ DEI BATTERI AGLI ANTIBIOTICI
A. Marchese
Sezione di Microbiologia del DISC - Università degli Studi di Genova

Il trattamento delle più frequenti infezioni comunitarie è generalmente empirico, basato quindi
sulla conoscenza dei principali agenti eziologici e sull'epidemiologia locale delle resistenze agli
antibiotici. Quest'ultima deriva dai risultati dei saggi microbiologici di sensibilità, i quali a loro volta dipendono dai criteri interpretativi o breakpoint utilizzati per assegnare i batteri alle categorie sensibile, intermedio e resistente. Poichè comitati scientifici diversi, quale ad esempio il Clinical Laboratory Standards Insitute (CLSI) possono suggerire breakpoint diversi, l'attribuzione di un patogeno ad una delle categorie sopra citate dipenderà dalle linee-guida utilizzate in uno specifico paese o laboratorio. Conseguentemente, l'adozione di un tipo di linee-guida piuttosto che un altro può condurre a conclusioni anche completamente divergenti, con un possibile impatto sulla scelta terapeutica. A livello europeo, si è recentemente costituito il comitato EUCAST (European Committe for Antimicrobial Susceptibility Testing) per avere in Europa un unico riferimento per i saggi di sensibilità agli antibiotici e superare le diversità interpretative fra i vari paesi europei, dovute all'utilizzo di criteri non equivalenti. EUCAST, per determinare i breakpoint, si basa principalmente su simulazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche, sui più moderni metodi statistici di interpretazione dei dati, su dati di outcome clinico e introduce il concetto di breakpoint epidemiologico (ECOFF) insieme al brakpoint clinico. L'ECOFF, ricavato dalla distribuzione delle minime concentrazioni inibenti (MIC) dei ceppi selvaggi (è il valore di MIC più elevato per una determinata coppia specie batterica/antibiotico), permette di identificare immediatamnete i ceppi battterici selvaggi (privi di resistenze antimicrobiche acquisite) rispetto ai non selvaggi. I breakpoint clinici EUCAST sono stati identificati in maniera tale da evitare, quando possibile, la divisione dei ceppi selvaggi in due categorie: sensibili e non sensibili. Qundo il breakpoint clinico EUCAST per un determinato antibiotico divide la distribuzione dei ceppi selvaggi in due categorie (es.S e R), tale antibiotico non è considerato una molecola con buona attività antibatterica nei confronti di quella specie. In Italia, da sempre, il comitato di riferimento è stato l' ente americano CLSI, tuttavia, nel 2011 è iniziato nei laboratori italiani il processo di adeguamento ai nuovi breakpoint EUCAST e alle nuove metodiche con possibili ripercussioni sul panorama epidemiologico nazionale. In molti casi i breakpoint CLSI ed EUCAST sono identici e quindi non si osservano discrepanze interpretative, ma, quando diversi, in genere i breakpoint EUCAST sono più restrittivi rispetto a CLSI. L'utilizzo dei breakpoint EUCAST, messi a punto tenedo conto dei rispettivi ECOFF, favorisce l'identificazione delle resistenze di basso livello che potrebbero passare inosservate impiegando i breakpoint CLSI, e pertanto l'applicazione dei criteri EUCAST può provocare un cambiamento nei dati epidemiologici in favore della resistenza, nei paesi dove EUCAST sostituirà CLSI. In alcuni casi limite, non si osservera solo un aumento dell'incidenza dei ceppi resistenti, ma l'adozione dei breakpoint EUCAST rispetto a CLSI dà luogo a risultati completamnete divergenti, come nel caso di pneumococco e ofloxacina o cefaclor, attivi su oltre il 90% dei ceppi secondo i breakpoint CLSI e non attivi su oltre il 90% dei ceppi secondo i breakpoint EUCAST. Sono pertanto necessari alcuni studi per valutare l'impatto dell'adozione dei nuovi breakpoint EUCAST nei confronti dei principali patogeni causa delle più comuni infezioni comunitarie e le possibili ripercussioni sulle scelte terapeutiche. Nei paesi, come l'Italia, dove le linee-guida CLSI sono in corso di sostituzione con quelle EUCAST, i clinici devono tenere in considerazione il fatto che più frequentemente dovranno confrontarsi con germi refertati resistenti, ma i risultati forniti dal laboratorio di microbiologia saranno più coerenti con le indicazioni delle linee-guida infettivologiche internazionali e con il risultato clinico.

Source: http://altrimedia.biz/CD_INFETTIVOLOGIA/pdf/abstract/Machese.pdf

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